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mercoledì 2 febbraio 2011

Ancora Tempo

..finalmente ho finito di raccogliere tutti i documenti necessari per il tribunale di seconda istanza. Ho chiamato oggi l'avvocato che però mi ha detto di non aver ancora ricevuto tutto quello che è necessario "dal primo tribunale" e di ri-sentirsi tra 1 mese circa.
Quindi, per il momento, altra pausa.
Mettiamo tutto da parte....sperando che da qui a 1 mese si sia pronti per inviare il tutto al secondo tribunale...

25 commenti:

  1. Ciao Andrea,
    mi spiace sentire che deve ancora passare del tempo prima di arrivare alla conclusione... comunque vedo che tra i tribunali ci sono indubbie differenze (chissà perché); infatti nel mio caso - Torino, per parlare chiaro - ci hanno messo dei secoli per portare avanti il procedimento (perizie, interrogatori...), poi ci hanno messo 11 VERGOGNOSI E INGIUSTIFICABILI mesi tra la DECISIONE della sentenza e la PUBBLICAZIONE della stessa (e io a girarmi i pollici nel mentre), PERO' per il trasferimento della causa al tribunale di seconda istanza (Milano), non ho dovuto fare più nulla, è stato trasferito tutto in automatico e adesso l'avvocato mi ha confermato che la mia causa è giunta là, a svernare, se Dio vuole avremo notizie a primavera. Quindi questo ulteriore sbattimento tra un tribunale e l'altro non c'è stato... Neppure mi hanno chiesto ulteriori soldi per "spese di cancelleria", a meno che non mi presentino il conto alla fine, ma l'avvocato non mi ha detto nulla in merito!! Speriamo di no!! In bocca al lupo, PH

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  2. giudice ecclesiastico4 febbraio 2011 alle ore 19:32

    ciao
    sono un giudice ecclesiastico e, quindi, il mio "lavoro" è proprio pronunciarmi sulle nullità di matrimonio. Mi scuso se resto anonimo, ma almeno per il momento, non vorrei creare problemi di vario genere, in futuro si vedrà.
    vorrei dirvi che sono veramentesolidale con tutto il travaglio che molti di voi stanno attraversando. chiedere la nullità non è una espereinza facile soprattutto perchè si mette in gioco la propria vita. il matrimonio non è un atto amministrativo, non è un cambio di residenza, ma l'atto più importante nella vita di ognuno e bisogna che tutti (anche noi giudici) ne abbiamo consapevolezza.
    vorrei dire che nessuna causa è uguale all'altra. non si possono fare paragoni, se non del tutto generici. il capo di nullità, il ruolo della parte convenuta, la mole di lavor del tribunale e la sollecitudine dell'avvocato fanno la differenza. ogni dietrologia è fuorviante e anche un poco banale per non dire qualunquista.
    se avete bisogno di consulenza, scrivetemi pure. compatibilemte col tempo libero dalle sentenze vi risponderò.
    complimenti per il blog.

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  3. Caro Giudice Ecclesiastico,
    personalmente apprezzo moltissimo il suo contributo. E’ vero che non tutte le storie sono uguali, ma molto spesso, confrontandomi con chi scrive in queste pagine, capisco che la strada verso la “nullità” coincide con la strada verso l’esasperazione. Parlando per me, sono 6 e dico 6 anni che il cammino è iniziato, diciamo dal questionario previo, e non si è ancora concluso. Altri casi sono più brevi, ho visto anche persone “passarmi davanti” e concludere pur avendo iniziato ben dopo di me. L’Odissea è durata meno. Sembra sempre che il traguardo sia vicino, che sia dietro l’angolo, e invece non lo è mai. C’è sempre un intoppo, un rallentamento, qualcosa in più da fare che fa sì che la mia causa non sia mai conclusa.
    Negli anni ho tentato in vario modo di accantonare il problema e vivere comunque la mia vita a prescindere. Mi sono risposata, ho messo su famiglia. Ma mi piacerebbe anche poter fare la comunione, prima o poi: sono 6 anni che non la faccio. Diciamola tutta: per un cristiano, la privazione del sacramento è un tormento. Ora, è vero che la cretinata di sposarmi la prima volta l’ho fatta io. Ed è pur vero che, in teoria, se avessi voluto continuare a comunicarmi, avrei potuto scegliere di non risposarmi e di non crearmi una nuova famiglia. Tuttavia sono umana anche io, sentivo l’esigenza di un nucleo familiare, e comunque noi donne abbiamo un vincolo biologico: se vogliamo procreare non possiamo attendere in eterno. Peraltro, se avessi atteso l’esito dei 2 gradi di giudizio (e Dio solo sa se anche il secondo sarà positivo), che ovviamente non sono scontati, adesso alla bella età di quasi 36 anni starei ancora a domandarmi se tra qualche mese potrei cominciare a cercarmi un fidanzato che abbia voglia di mettere su casa e concepire un paio di figli in fretta. Quindi, anche se non mi sento del tutto in pace con la mia coscienza, non sono pentita della strada che ho intrapreso.
    Però. Se questo matrimonio è veramente nullo, e la prima sentenza afferma proprio questo, e prima di arrivare alla sentenza fior di esperti (sacerdoti, avvocati, patroni stabili) mi hanno incoraggiato a intraprendere la strada della nullità perché la mia situazione rispecchiava a loro giudizio il classico caso di matrimonio nullo, dunque, se il mio matrimonio è veramente nullo, ci vogliono così tanti anni per chiudere la questione???
    Se il mio matrimonio è veramente nullo, io pretendo di accedere ai sacramenti in un tempo ragionevole. Se il mio matrimonio è veramente nullo, non capisco cosa ci faccio in questo limbo, non capisco perché mi è preclusa persino la confessione, non capisco perché dovrò fare la sposa attempata, la prossima volta che mi risposerò in chiesa! Se.
    Nella mia lunga e travagliata vicenda, ho avuto a che fare con persone fantastiche, ma anche con altre ispirate direttamente dal demonio! Un patrono stabile (il primo, tragico, contatto che ho avuto con il tribunale ecclesiastico) che non fa palesemente il suo dovere e che anziché indagare i motivi per cui un poveraccio vorrebbe intraprendere la causa di nullità, scoraggia l’intero procedimento per partito preso: questa sorte è toccata a me e anche a tutti quelli che conosco e che sono passati da lui.
    E un altro patrono stabile, poveretto, che è oberato di lavoro in quanto raccoglie anche i poveri diavoli cacciati in malo modo dal suo simpatico collega.
    Già solo in questo c’è la prima causa di rallentamento nei processi.

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  4. Continua - Poi, i tribunali ecclesiastici non sono certo luoghi in cui la trasparenza sta di casa. Parlare con il notaio che segue la mia causa è impossibile. Al telefono non è mai disponibile. Quando ho provato a chiederne l’indirizzo e-mail, mi è stato chiesto con fare inquisitorio chi fossi io e a quale titolo chiedessi informazioni sulla mia causa. La cosa mi sembra demenziale, kafkiana, perfino. Per me il notaio è un impiegato come un altro che deve passarmi le informazioni dell’avanzamento del procedimento in corso. Se io, impiegata, mi rifiutassi di dare il mio indirizzo e-mail, sarei passibile di licenziamento. Invece al TER, questo mondo parallelo, c’è un concetto di privacy quantomeno bislacco, se comparato con quello del resto del mondo.
    Poi, come scrivevo nel post precedente, oltre a tutti i rallentamenti già accumulati, sono trascorsi 11 inutili mesi, in cui la mia vita è rimasta stupidamente congelata, tra la decisione e la scrittura della stessa sentenza. Ora, a me sta bene che ci siano procedimenti più delicati, che richiedono valutazioni, ecc… e capisco anche che i giudici siano oberati di lavoro…. Ma 11 mesi tra decisione e scrittura sono una indecenza a mio giudizio ingiustificabile.
    Soprattutto quando poi vedo che nel frattempo un mio collega di lavoro ha terminato tutto, anche la delibazione, mentre io aspettavo come un’idiota.
    Quindi è chiaro che mi vengono i peggio pensieri. Perché qualcuno finisce prima, nello stesso tribunale? Casualità? O tutti sono uguali davanti alla legge, ma qualcuno è più uguale degli altri? C’è qualcuno che è “più amico” di qualche giudice, oppure la mia causa è nata sotto la costellazione della Sfiga? Chi bisogna pagare???
    Se poi i tribunali improntassero tutto alla trasparenza, questi tristi pensieri resterebbero in un cantuccio, ma purtroppo ho toccato con mano che non è così.
    Caro Giudice, mi aiuti a capire il perché di tutto questo, perché dal mio piccolo punto di vista, funzionano meglio i tribunali civili, il che è tutto dire.
    Grazie, saluti, PH

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  5. Salve,
    Vorrei tanto trovare la pace. Ho scelto la nullità per riordinare la mia vita se l'ho fatto è per me stessa, ho sentito dentro di me una forte voglia di verità. Fra meno di un mese andrò al colloquio e ho paura. Il motivo di questa paurà sta nel fatto, che questa sentenza deciderà la mia vita, la persona che ora sono, i valori che ho ora, la fede che mi scalda..., ma è davvero difficile andare lì e parlare di una persona che sono stata io che ha usato, senza averne più pallida idea di cosa fosse il MATRIMONIO CRISTIANO, non ho amato. Mi vergono tanto di me stessa, sò di aver sbagliato, chiedo perdono tutti i giorni, spero di aver pace.

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  6. Buongiorno a tutti,
    sono uno studente di diritto canonico fresco di esami. Mi sono imbattuto in questo blog che non poco mi ha incuriosito. Intanto mi piacerebbe capire se, Andrea, hai dichiarato il falso davanti ai giudici dicendo che tu non volevi figli. Perchè se così fosse, ti avviso che chi annulla il matrimonio sapendo che in cuor suo l'ha annullato con l'inganno, il matrimonio continua ad essere valido. Questo vale anche per tutti. Che poi il Tribunale Ecclesiastico vi confermi l'annullamento, questo non significa nulla e il matrimonio continua a restare valido. Ma la cosa ancor più grave, è che se vi risposate con rito cattolico, quest'ultimo matrimonio è nullo a priori dal momento che il primo è stato annullato con la menzogna. Stessa cosa se qualche testimone compiacente dichiara una versione costruita a tavolino di fatti mai avvenuti o mai sentiti con le proprie orecchie. Ti dico questo perchè su questo blog mi sembra che ci siano molte persone che stanno affrontando questo cammino senza conoscere bene determinate conseguenze e mettendosi nelle mani di avvocati senza scrupoli. Purtroppo mi rendo conto che tra i miei colleghi si tende a guardare maggiormente i propri interessi, che il significato di quello che la persona davanti vorrebbe esprimere, e per finire in tempi brevi e senza intoppi la causa di nullità, si tende a fare dichiarare cose inesistenti al povero malcapitato che in buona fede vuole annullare il proprio matrimonio.
    State attenti quindi se siete persone di fede. Se vi dicono di raccontare fandonie rifiutatevi di farlo per amor di verità. il detto "il fine giustifica i mezzi" purtroppo funziona sono nel diritto civile e non in quello canonico. Se il matrimonio viene dichiarato nullo con l'inganno, voi continuate a rimanere sposati e il sacramento del matrimonio successivo è invalido e non riceve la benedizione del Signore.

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  7. Ciao studente
    son davvero felice che tu sia "da queste parti" perchè c'è proprio da farti QUELLA DOMANDA che sto facendo a tutti da ANNI e a cui nessuno sa rispondere.

    Ma andiamo per gradi, prima rispondo a te : io l'ho annullato sia per la questione che ti porrò dopo, sia perchè io figli non ne volevo! Avevo le mie ragioni (persona immatura, persona che mi dava poca sicurezza, persona che "avevo capito" che aveva un altro ecc.)...la domanda che ti viene da farti sarà : ma che ti sei sposato a fare? HAI RAGIONE. Penso di essermi sposato per AMORE verso quella persona, forse ero davvero troppo cieco per vedere tutto il resto.

    Ora mi vuoi spiegare come mai per la chiesa SONO AMMESSE le corna? Io non posso dire di aver avuto un matrimonio perchè mia MOGLIE se ne è andata solo dopo 6 mesi e se calcoli che il primo mese non c'è stato (viaggio, ecc.) si possono ridurre a 5. Ma sono rimasto MOLTO DELUSO quando mi hanno detto che l'AVERE un ALTRO UOMO non è elemento di annullamento!

    Allora mi pare che la MENZOGNA ci sia anche qui! Si perchè il TERZO canone del matrimonio mi pare (correggimi se sbaglio) parla di fedeltà per tutta la vita...e allora?

    Diciamo che torna COMODO dire così....almeno si evitano un sacco di ANULLAMENTI che altrimenti andrebbero FATTI??

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  8. Mi fa piacere che ci siano "esperti" che seguono questo blog come lo studente di diritto canonico e il giudice ecclesiastico. Probabilmente saprete già della sofferenza patita da molti che si trovano il matrimonio distrutto da un partner che inaspettatamente si incattivisce in modo estremo, e di conseguenza la vita appare senza più scopo e significato. Ho la fortuna di avere molte persone, anche sacerdoti, che mi danno qualche parola di conforto, ma sono ormai 12 mesi che mia moglie mi ha abbandonato, dopo solo 16 mesi di convivenza matrimoniale. Abbiamo un bimbo di 16 mesi (4 al momento dell'abbandono) che deve ancora essere battezzato, e i servizi sociali hanno scritto che mia moglie ha un fortissimo rancore verso di me perché le ho rovinato il suo "progetto di autonomizzazione". Ho tanti "tasselli" per la causa di nullità ma per ora niente di determinante, e sicuramente mia moglie non vuole né ricostruire la famiglia né collaborare facendo dichiarazioni che possano "sporcare" la sua immagine, anche se è evidente a tutti che non aveva intenzione di assumersi i doveri del matrimonio. Forse sono io che ho fretta, ma mi vedo imprigionato in una vita quasi insulsa e senza prospettive che le cose migliorino... mah...

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  9. PER IL GIUDICE, LA PREGO DI LEGGERE:
    Salve giudice, salve a tutti voi,
    vorrei porre un quesito a lei giudice: sto con un ragazzo che si è sposato molto giovane solo perchè la sua ragazza era incinta, lei non voleva sposarsi, lui lo voleva solo per senso del dovere. Si sono sposati dopo la nascita del bimbo, in fretta be furia, il sacerdote non gli ha fatto fare il corso prematrimoniale, durante il primo e unico atto che è stato fatto i testimoni erano due(di cui una era la sorella del mio ragazzo)e il tutto è avvenuto a porte aperte mentre c'era gente che entrava e usciva, la sorella del mio ragazzo mi ha anche detto che non gli è stata posta nessuna domanda ma le è stato chiesto solo di firmare.
    Come se non bastasse, sempre lei mi ha raccontato che la mattina della cerimonia la sposa (allora 18enne)non voleva sposarsi ha tentato di fuggire ma è stata fermata dai genitori che hanno anche chiamato il sacerdote che avrebbe poi celebrato il rito, alla fine di questa pittoresca farsa della cerimonia, inoltre un sacerdote presente (invitato) ha fatto notare alla mamma del mio ragazzo, che il sacrdote che celebrava il rito ha omesso qualche domanda e frasi importanti che servono ma sancire l'unione.
    Adesso le vorrei chiedere se secondo lei ci sono gli estremi per chiedere la nullità, perchè secondo me questo matrimonio gia per come è stato celebrato non è valido....sbaglio?
    In ogni caso si sono separati civilmente neanche due anni dopo il matrimonio e la sentenza di divorzio arriverà a breve.
    Vorrei dirle tante cose in merito, eprimere disappunto per come è stato fatto il tutto, soprattutto nei confronti del sacerdote e del mio ragazzo che, va bene il senso del dovere, ma l'eccesso di zelo poi in questo modo proprio no, comunque, adesso ci sono io, sto con lui da due anni, siamo molto religiosi entrambi,lo amo e il mio desiderio più grande è quello di poter celebrare il rito religioso e non solo civile. Ma in tutto ciò i tribunali ecclesiasti tengono conto della piccola(ormai grande)fascia di comunità cristiana che si innamora di questi ragazzi che hanno solo commesso un errore, dopotutto chi non lo fa?O forse siamo noi che dovremmo emarginarli?
    Poi nel caso che pongo io credo che il più grande errore l'abbia commesso il sacerdote....ma guai ad ammettere che la chiesa sbaglia...
    grazie, e un saluto a tutti gli sfigati come me..

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  10. Per Celeste: penso che se entrambi gli sposi testimoniano concordemente quello che hai scritto e magari anche qualche altro parente/amico conferma la loro versione, avere la dichiarazione di nullità sia solo un problema di tempi lunghi per la procedura, mi pare che le motivazioni per la nullità ci siano e siano anche abbondanti, però non sono un esperto...

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  11. giudice ecclesiastico17 febbraio 2011 alle ore 19:59

    spero di non suscitare inutili aspettative, ma per quello che posso rispondo a tutti.
    innanzitutto avete pienamente ragione tutti, tranne per qualche nota qualunquista e che fa l'eco agli stereotipi, per il resto è pienamente condivisibile. pienamente condivisibile e dolorosamente con-patibile (nel senso di soffrire insieme)è, in particolar modo, la sofferenza di molti di voi.
    sull'intervento di Patched Heart non c'è nulla da obiettare: un ex decano (Capo) dell Rota,mons. Pompedda, diceva che "CON I NOSTRI RITARDI, SIAMO OCCASIONE DI SOFFERENZA E DI PECCATO PER QUANTI RICORRONO A NOI". è questa una grande verità, perchè se "voi vi trovate in peccato", noi ne pagheremo le conseguenze e noi ne dobbiamo portare la responsabilità fin da oggi. direte che sono belle parole, inutilmente consolatorie o buoniste e, forse, avete ragione, ma è la verità ed è la verità di ciò che io sento e vivo.
    per tornare sui tempi della giustizia, ripeto che molto dipende dall'organizzazione dei singoli tribunali e dalla mole di lavoro che grava su di essi. alcuni, infatti, fungono anche da tribunale di appello e il medesimo organico deve pensare ad entrambi i gradi di giudizio. il capo di nullità fa molta differenza: nel mio tribunale se la causa verte su una incapacità (immaturità, mancanza di libertà interna ecc) e, quindi, ci vuole la perizia, i tempi possono allungarsi anche di un anno rispetto ad una causa per simulazione (esclusione della prole, dell'indissolubilità ecc).
    tutto questo non giustifica nessuno e non serve a sanare alcuna ferita a persone già troppo ferite, ma serve a fare un poco di chiarezza.
    PERMETTETE ORA CHE MI SFOGHI UN POCO ANCHE IO.
    se capitaste dalle mie parti, vi capiterebbe di sentire le mie grida fin dal corridoio contro alcuni soggetti. se sapeste la frustrazione per dover subire le maldicenze di alcuni sfaccendati... ma ogni mondo è paese e anche la chiesa non fa eccezioni. dovrebbe farlo, ma è fatta di uomini e segue le dinamiche degli uomini, putroppo. forse, però, sarebbe il caso di scrivere tutte queste sofferenze anche a qualche vescovo, giacchè spesso ignorano tanti dettagli e tante vicissitudini. non è delazione, ma andrebbe fatto con molta umiltà e nello spirito di far migliorare "il sistema".
    Gesù disse che: "la verità vi farà liberi", allora fondiamo tutto su questo assunto. il tempo porterà giustizia e il Signore è più grande e più potente dei suoi stessi sacramenti. sulla menzogna non si costruisce niente.

    per CELESTE.
    quanto hai descritto sembra quasi un romanzo. è vero che la realtà supera la fantasia.
    se le nozze sono state volute come passo obbligato e senza alternativa per sfuggire al timore di riprovazione sociale, dei familiari o altri, e come atto di forza contro la propria volontà, si potrebbe rientrare nel caso del can. 1103 0 1095 n. 2, dal momento che: "Can. 219 - Tutti i fedeli hanno il diritto di essere immuni da qualsiasi costrizione nella scelta dello stato di vita".

    scusate se il mio apporto è limitato e grazie per avermi scritto.

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    1. egregio Giudice ecclesiastico, sono una signora (parte convenuta), separata dal 2005 su richiesta del marito. dopo tanto tempo di giudizialeho accettato una separazione consensuale per puro sfinimento. io purtroppo, al contrario del marito non potevo permettermi un avvocato altrettanto valido come il suo e ho chiesto esclusivamente che avrei accettato la separazione consensuale solo a patto che avesse prima lasciato la casa alle 2 figlie, (casa di cui per metà era mia), cosa che poi non ha fatto, anzi mi ha liquidata con poche lire, sapendo che ormai non avevo più la forza di lottare. il nostro matrimonio è durato 39 anni e il giudice ha previsto per me un assegno di mantenimento. io sono invalida e il mio lavoro (11 ore al giorno) viene pagato 800 euro una misera somma. sono riuscita sinora a pagare l'affitto esclusivamente perchè mi veniva versato quel po di contributo dal mio ex. lui si è rifatto la vita che voleva con un altra, ha un lavoro dirigenziale che gli da una cospicua somma di denaro e non ha alcun problema di salute al contrario di me. il 27 dic. mi è arrivata una lettera dal tribunale ecclesiastico di bologna dove lui chiede l'annullamento di matrimonio (39 anni e 2 figlie), e come motivazioni ha messo solo menzogne, comprandosi pure dei testimoni. allora mi chiedo, è giustizia questa? se è vero che la veritò come disse Nostro Signore vi farà liberi, perchè la chiesa accetta una richiesta da un pazzo che vuole solo svincolare ai suoi diritti diritti che ben conosceva quando ha chiesto la separazione. non ho nessun motivo per negargli il divorzio, ma un annullamento dopo 39 anni e con 2 figli voluti insieme mi sembra troppo. quello che mi fa più male è che ha detto che a costo di chiudere con le figle va avanti lo stesso. che padre è? preferisce i soldi ai suoi figli. ho i miei testimoni che possono dire che vita ho fatto, solo casa, lavoro, figli, non facendo mai mancare niente a nessuno, lodata da tutti e anche dai suoi genitori. è giusto tutto questo? se la chiesa approva una richiesta così credo proprio che il mio credo vada rivisto. La pego mi risponda. Gucciardo Liliana

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    2. gentile signora,
      scusi se rispondo solo ora, ma non frequento molto questo blog.
      le sue lamentele sono più che legittime e sono condivisibilei le osservazioni che propone. sappia che le cause di nullità sono sempre "giudiziali". anche se vi è un accordo, questo non significa che l'esito sia quello sperato. il tribunale, a quanto capisco dalla tempistica a cui fa riferimento, ha solo "protocollato" la causa e notificato la notizia a lei. nulla è stato ancora deciso. faccia domanda per il gratuito patrocinio oppure per ottenere l'assistenza del "patrono stabile" se non può permettersi un avvocato che, in ogni caso, non può chiederle più di 2990 euro nette.
      nel difendersi, non si limiti a dire che è stata un'ottima moglie e che tutto era bello e sereno. sicuramente lei è stata ineccepibile, ma in lui qualcosa deve essere successo se l'esito è stato questo. scusi, ma le donne tendono a interpretare le motivazioni dei maschi secondo categorie femminili e, da questo, nascono molti fraintendimenti. in ogni caso, 40 anni di matrimonio sono un dato eclatante.
      come vede dal blog, i tempi dei tribunali eccl sono lunghi. se il divorzio arriva prima del riconoscimento in italia della sentenza ecclesiastica (delibazione) ha valore quanto stabilito nel divorzio. si attivi, quindi, per formalizzare il divorzio (non dovrebbe essere difficile e dovrebbero esserci tutti i tempi per farlo).
      in tribunale ecclesiastico si comporti come farebbe al tribunale civile. non si limiti ad invocare sensi di carità o di giustizia: questi devono essere tradotti in atti concreti e tangibili. l'avvocato le saprà consigliare i metodi per rendere impossibile, o difficile, la delibazione (a seguito della quale suo marito inizierebbe le procedure per negarle quanto le spetta)ultimamente non è così facile ottenerla (soprattutto per matrimoni lunghi).
      mi raccomando, adotti una difesa tecnica, non si preoccupi dei costi perchè può chiedere il gratuito patrocinio, ma LO FACCIA SUBITO.
      ci sono tutti gli strumenti per ostacolare suo marito.
      stia serena (per quello che può) e ricordi che "ognuno raccoglie quello che semina". i tempi della raccolta non saranno uguali per tutti, forse noi raccoglieremo in ritardo rispetto ad altri, ma il raccolto sarà diverso.
      auguri di cuore.
      giudice ecclesiastico

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  12. Caro Giudice Ecclesiastico,
    grazie per le sue parole. Mi incuriosisce l'idea della lettera al vescovo... se ci fosse veramente un modo per "dare un positivo scossone" al sistema, non sarebbe affatto male...
    Saluti, PH

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  13. giudice ecclesiastico22 febbraio 2011 alle ore 19:14

    cara Patched Hear,
    ogni azione deve essere costruttiva, altrimenti non ne ricaveremo niente. diffonderemmo solo macerie che, prima o poi, ci sommergerebbero.
    sempre a disposizione per chiarimenti, per tutti.

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    1. Salve giudice,le pongo una domanda semplice e breve,per la quale gradirei una risposta "indiscutibile",qualora ci fosse una legge che regolamento quanto sto x chiederle.sto da 2 anni con un uomo che ha chiesto l'annullamento.continuano a rimandare la prima sentenza di sei mesi in sei mesi.noi vorremmo un figlio in fretta anche perché ci avviciniamo ai quaranta e non abbiamo piu tempo reale.domanda: un figlio,in questo momento,comprometterebbe tutto il percorso di annullamento?dobbiamo aspettare che si chiusa la partita,quindi altri 12-18 mesi?:(
      Grazie

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    2. giudice ecclesiastico5 marzo 2012 alle ore 16:14

      tranquillli! seguite il vostro progetto

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  14. Caro Giudice Ecclesiastico,
    I definitely agree, e non voglio certo fomentare azioni avventate che, a breve o a lungo termine, potrebbero avere un effetto boomerang. A volte però, prima di "costruire", è necessario "demolire" la vecchia struttura fatiscente o pericolante... Non è sempre possibile un consolidamento o una ristrutturazione.... Ma questi sono solo filosofemi da ingegnere frustrato, non attinenti ai tribunali ecclesiastici. Indubbiamente lei sa meglio di me come muoversi in quegli ambienti, per cui non voglio erigermi al ruolo di consigliere (non richiesto, peraltro). Tuttavia, se voi stessi che avete un compito al TER sentite che ci sono dei disagi diffusi, e che ci potrebbero essere delle cose migliorabili, sarebbe bello che faceste sentire - costruttivamente, e nel modo più idoneo - la vostra voce. Grazie, PH

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  15. salve,io la sto vivendo in prima persona.mi sono innamorata di un ragazzo separato in attesa di divorzio e in attesa di annullamento ce sembra non arrivare mai.la chiesa fa perdere ogni speranza e credibilita'.se avesse avuto la bellezza di trentamila euro a quest ora era gia fatta!e in ballo da due anni in questa settimana il suo avv consegna la relazione da un primo dibattito tutto sembrava negativo,ora ha ripresentato la relazione e i giudici non hanno avuto niente da obbiettare neanche la controparte.abbiamo un gran desiderio di metter su famiglia e da buona cattolica e catechista a soli 20anni vorrei sposare l uomo di cui mi sono innamorata ma questo non e ancora possibile.io ho 25anni ora lui 36 se aspettiamo ancora sara chiamato nonno non papa'.
    nessuno riesce a dirci quanto tempo occorre ancora non possiamo progettare niente non capisco perche se la risposta e positiva bisogna chiedere una seconda istanza e perche ci vuole ancora tutto questo tempo?
    so solo che non ho piu' speranza,

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  16. Per l'anonima: trattandosi di un argomento molto delicato posso capire che venga analizzato a fondo e si vogliano il parere favorevole di due collegi di tribunale (anche se il secondo pare debba solo leggere le carte prodotte dal primo). Triste che a carte compilate le sentenze arrivino con mesi e mesi di tempo. Non sono per nulla competente, ma mi sto documentando in attesa di poter fare anch'io questo percorso. Purtroppo mi sono sposato pensando di trovare una persona disposta a impegnarsi per difendere la propria famiglia, invece era già sposata coi propri genitori e quindi il legame con me non lo considerava importante.

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  17. salve leggo spesso il blog soprattutto da quando il mio compagno ha fatto domanda di annullamento.Sono passati tre anni da allora l'ultima udienza è avvenuta 8 marzo 2011 e a parlare è stata l'ex che ha smentito tutto quello che aveva detto in precedenza il mio compagno arrivando al punto di dire che è ateo.Sono rimasta basita e scioccata.Ora dopo 5 mesi l'avvocato ci ha contattato dicendo che il giudice vuole chiudere la pratica cosa significa?lo devo leggere come un segno positivo o no?Da dire che lei non ha alcun testimone il mio compagno la madre,il fratello e un amico che non sono stati ancora ascoltati.Confido in una vostra risposta grazie

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  18. Vi prego aiutatemi rispondete alla mia domanda.Se il giudice decide che vuole chiudere la pratica è positivo oppure no???i testimoni del mio compagno non sono stati ancora ascoltati e lei la controparte non ne ha.Rispondetemi grazie

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  19. Per l'anonima del 1 settembre.
    Mah...positivo penso proprio di no. Comuncuq, tu come sei venuta a conoscenza di questa cosa? te l'avrà detta sicuramente l'avvocato perchè tu non puoi "interagire" direttamente col tribunale....quindi l'avvocato ti avrà detto anche se è positivo o no!

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  20. grazie per la risposta.Me lo ha detto l'avvocato del mio compagno ma non ha specificato niente perchè andava di fretta e non abbiamo avuto modo di farci spiegare meglio la situazione.Pechè dici che non è positivo?pensavo che dopo tre anni chiudere la pratica voleva essere un segno che finalmente tutto finiva....Penso anche che il giudice ottima persona è stato anche indisposto per tanti mesi e quindi ora deve velocizzarsi..non so sono più scettica e confusa ora.Ci spero ancora è troppo importante per me.

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  21. Buonasera Giudice,

    sono una donna che ha trascorso 16 anni a fianco del proprio compagno-marito, ci siamo amati moltissimo dapprima come fidanzati e successivamente come coniugi.

    Siamo giunti all'altare felici, responsabili e preparati all'unione indissolubile che ha come principio i valori della famiglia cristiano-cattlica e come fondamento principale l'apertura alla vita.
    Durante i primi anni di matrimonio a causa della salute cagionevole di mio marito e di un'attività lavorativa molto impegnativa, abbiamo dovuto per una serie di motivi posticipare la procreazione, con il desiderio per entrambi di avere dei bambini (come succede in gran parte delle famiglie soprattutto in questi anni).

    Giunge la crisi dovuta ai grossi impegni di lavoro nel bel mezzo della quale mio marito conosce un'altra donna con la quale intraprende una relazione extraconiugale. In pochi mesi mi abbandona. Sono passati alcuni anni, è in corso una separazione giudiziale, attualmente lui convive con la nuova compagna io invece sono sola, e non riesco a darmi pace.
    Qualche giorno fa mi è arrivata la richiesta di annullamento e come capo d'imputazione l'esclusione alla prole da parte della donna. Sono distrutta.

    Questo per dire che soffre anche chi non vorrebbe l'annullamento, chi credeva nel matrimonio, chi ha dedicato la propria vita con devozione e fedeltà verso la persona che amava, chi non ha mai detto di non voler dei bambini, chi ha lavorato molti anni a fianco del marito e proprio per la fiducia che è alla base del matrimonio non ha regolarizzato la propria posizione, chi sapeva benissimo il significato delle parole "nella salute e nella malattia"..chi ha avuto la conferma dell'adulterio una mattina che rientrava dopo aver acquistato un test per la gravidanza perchè da qualche mese stavano cercando di avere un bambino, chi ha conosciuto in tenera età il proprio compagno ed era illibata ed oggi rimane l'unico uomo della mia vita. Grazie

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